Consiglio su rapporto con il padre di mia figlia

Buongiorno,
vorrei chiederle un consiglio su come gestire una situazione che sta diventando sempre più insostenibile con il mio compagno.
Abbiamo una meravigliosa bambina di 21 mesi.
Già prima della bimba succedeva che litigassimo. Ma da quando è nata i litigi, non frequenti, sono però diventati sempre più aggressivi nei modi da parte del mio compagno.
Non perde occasione per rimproverarmi, spesso con insulti.
Urla e lo fa davanti alla bimba.
La bimba, inoltre da un po di tempo, dopo aver avuto tre brutte influenze, vomita appena mi vede uscire per andare al lavoro. E il padre ogni volta che accade mi urla di tutto dicendo che è colpa mia perché non ho fatto questa o quell’altra cosa che lui aveva detto di fare.
Quest’estate è volata pure una sberla.
Sono affranta. Perché quando non litighiamo siamo una famiglia bellissima, felice e gioiosa. Si ride tanto. Ma ora mi sento sempre più lontana da lui, con molto molto risentimento nei suoi confronti. E temo che la bambina ne risenta parecchio. Nonostante dopo gli episodi lui venga da me mi chieda scusa e pretenda che tutto proceda come niente fosse.
Se gli chiedo di non urlare e insultare la replica è che io non voglio mai parlare dell’oggetto della discussione e solo dei modi per evitare il confronto. Ma io mi sento messa al muro!
Cosa posso fare per farlo ragionare? E come posso evitare che tutto questo faccia del male a nostra figlia che sta già passando un momento difficile?

Grazie mille
Carlotta


Gentile Carlotta,
il passaggio da coppia a famiglia non è così scontato, e rimettere a posto i  propri ruoli per adattarsi ai nuovi (quelli di genitori, oltre che quelli di coppia e di individui) e al nuovo mix di tutti i precedenti stili di vita e abitudini, può richiedere molta pazienza e scatenare il peggio di noi.
In questa situazione mi verrebbe da chiederle come andavano le cose prima, e se c’è stato un periodo in cui ognuno di voi sentiva rispettati i propri bisogni e le proprie aspirazioni.
Credo che quello che è venuto a mancare, come spesso accade in questi casi, è la capacità di fluttuare tra uno e l’altro dei diversi ruoli, rimanendo incastonati in una posizione rigida.
Ovviamente, un bimbo che cresce reclama attenzione e richiede continuamente responsabilità (come si nota dalla richiesta di attenzione incessante che i bambini hanno, soprattutto quando percepiscono intorno situazioni di stress), e quindi non è facile tenere in considerazione tutti i punti di vista.
Partirei dunque da riprendere il filo che vi ha portato ad essere prima coppia e poi genitori, e troverei un piccolo spazio di condivisione di coppia per rimettere insieme i pezzi buoni, e anche quelli meno buoni, che adesso sembrano così urgenti e che devono essere affrontati prima che lei si stanchi del tutto.
Poi, cercherei un modo per chiarire ognuno la propria posizione soprattutto in relazione all’altro (marito, moglie o figlia che sia), in modo da confrontare aspettative, difficoltà e bisogni di ciascuno.
Se non riuscite a farlo da soli, un counselor per la coppia potrebbe aiutarvi con pochi incontri orientativi.
Molti auguri.
 

 

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