Gent.le Dott.ssa,
il quesito che sto per porLe, non riguarda mio figlio, per fortuna, ma purtroppo comunque una persona per la quale darei la vita: mio fratello;
un ragazzo di 22 anni che improvvisamente scopre di avere un neurocitoma posizionato sul lobo sinistro. In 20 giorni la sua vita (e la nostra) è totalmente cambiata e dopo aver parlato con tantissimi specialisti del settore (tra cui il Dott. Turazzi di Verona), mio fratello ha deciso di operarsi presso la struttura Ospedaliera "Rummo" di Benevento con il Dott. Catapano. Si parlava di un intervento che sarebbe dovuto durare all’incirca sette ore, ma che è durato quindici e alla fine del quale il Dott. ha detto che l’intervento è andato benissimo e che hanno impiegato più ore del previsto, solo per evitare di fare dei danni.
Il giorno dopo, mio fratello, è stato anche svegliato e adesso dopo tre giorni dall’operazione, presenta ancora sonnolenza, movimenti scoordinati e mancanza della parola. I dottori hanno detto che si tratta di una questione psicologica dovuta ad un trauma post- intervento, che potrebbe essere momentanea come permanente, in quanto dalle TAC non risultano danni.
Secondo la Sua esperienza, tutti i sintomi che Le ho sopra specificato, possono essere solo problemi psicologici? E se si possono essere curati facilmente? Dove?
Ringraziandola per l’attenzione, porgo
Cordiali Saluti
Medea
Gentile signora, molto spesso l’anestesia e gli interventi in aree delicate come il cervello richiedono lunghi periodi per Il recupero delle funzioni. E’ indispensabile l’affiancamento di un neurologo e di uno psichiatra che possano valutare il caso e seguirlo nel suo divenire. Dopo un intervento di questo genere, e dopo Il grande carico emotivo che ha avuto, suo fratello ora necessita di essere seguito nel post intervento. Spero che la neurochirurgia che lo ha operato disponga di una rete assistenziale integrata e sappia consigliare un reparto di riabilitazione neuromotoria.
Molti auguri