Il sesso durante la gravidanza: miti e verità

Numerose coppie si domandano ancora oggi se sia possibile fare sesso durante la gravidanza.

Sull’argomento circolano numerose informazioni, alcune veritiere, altre frutto di pregiudizi e retaggi del passato. È proprio questo che rende difficile capire se sia lecito o meno praticare attività sessuale prima del parto o se questo possa causare danni al bambino.

Innanzitutto la buona notizia: a meno che non siano presenti controindicazioni segnalate dal medico curante, il sesso non è vietato. Anzi, evitarne la sospensione totale durante gli ultimi mesi di gravidanza, può favorire la ripresa dei rapporti dopo il parto, riducendo il rischio di un calo del desiderio nella donna.

D’altronde numerosi studi sottolineano l’importanza che l’attività sessuale riveste per il benessere psicofisico dell’individuo. Fare sesso favorisce infatti la produzione di importanti sostanze, come le endorfine, in grado di ridurre lo stress e favorire il buonumore.

Ma cosa c’è di vero in quello che si sente dire sul sesso durante la gravidanza? Facciamo chiarezza tra mito e realtà.

donna incinta con mani della pancia e compagno che l'abbraccia da dietro

Fare sesso durante la gravidanza può portare a parti prematuri

Qualcuno rinuncia a fare sesso perché ha sentito dire che questa pratica potrebbe causare una rottura precoce delle acque, con conseguente parto prematuro.

In realtà, secondo quanto riportato nelle Linee Guida del Ministero della Salute sulla gravidanza fisiologica, avere rapporti sessuali durante la gravidanza riduce l’incidenza di parti pretermine. Non solo, ma, come si legge nel documento, l’incidenza tende a diminuire quando le donne hanno rapporti 3 o 4 volte alla settimana.

Durante il rapporto sessuale, l’organo maschile può danneggiare il bambino

Se temete che nel corso del rapporto il piccolo che portate nel ventre possa essere raggiunto, potete stare tranquille. Il bambino è infatti racchiuso nell’utero, dunque al riparo da qualsiasi stimolo esterno. Questo significa che l’organo maschile non ha alcuna possibilità di raggiungerlo e nemmeno di danneggiare le pareti che lo proteggono.

La donna in gravidanza può avere orgasmi più intensi

In questo caso non ci troviamo di fronte a un mito, ma a una verità. Le donne che portano avanti l’attività sessuale durante la gestazione, riescono ad avere orgasmi di maggiore intensità in quanto le aree sensibili degli organi genitali sono sottoposte a un maggior afflusso di sangue.

Le modifiche che subiscono, le rendono più sensibili alla stimolazione e, di conseguenza, favoriscono la comparsa di orgasmi molto intensi.

Naturalmente, un ruolo molto importante viene giocato anche dall’aspetto psicologico, il quale può influire in modo negativo sul piacere a causa di timori o pregiudizi che portano alla comparsa di problemi con la sessualità durante la gravidanza.

Fare sesso al termine della gravidanza favorisce il travaglio

Qualcuno ritiene che per favorire il travaglio possa essere utile fare sesso durante le ultime settimana di gravidanza.

Questa opinione, che in realtà non trova vere e proprie smentite, ma neanche conferme, deriva dal fatto che il liquido seminale contiene prostaglandine, molecole che svolgono un ruolo fondamentale nello stimolare le contrazioni.

La loro azione dovrebbe entrare in gioco nel momento in cui il collo dell’utero inizia a prepararsi al parto; per questo motivo non c’è rischio che la loro presenza, se davvero efficace nello stimolare il travaglio, causi parti prematuri.

Se si hanno perdite di sangue dopo il rapporto, bisogna preoccuparsi

Dopo un rapporto sessuale, le donne possono avere delle piccole perdite di sangue. Questo può avvenire sempre, dunque anche durante la gravidanza.

Il maggior afflusso di sangue può inoltre favorire ulteriormente le perdite, quindi, se sono di lievi e di breve durata, non c’è nulla di cui preoccuparsi.

Naturalmente, nel caso in cui le perdite fossero protratte nel tempo e non legate esclusivamente all’atto sessuale, sarebbe necessario consultare immediatamente il ginecologo.

Sesso in gravidanza: quando è meglio evitarlo

Come abbiamo visto, se la gravidanza non presenta problemi, il sesso non solo non è sconsigliato, ma risulta anche utile e benefico per il benessere della donna e, più in generale, per la stabilità della coppia.

Esistono però dei casi in cui è meglio astenersi dai rapporti. In genere è il ginecologo stesso che provvede a spiegare alla coppia quali possono essere le controindicazioni e a metterla in guardia.

Tra i problemi che possono rendere sconsigliabile il sesso durante la gestazione rientrano:

  • la placenta previa, ossia la placenta situata nel collo dell’utero: in questo caso il rapporto è sconsigliato in quanto potrebbe causarne il distacco, con conseguenze letali per il feto;
  • la perdita di liquido amniotico: questo tipo di perdita segnala la rottura del liquido amniotico e rende sconsigliabili i rapporti al fine di evitare il passaggio di virus o batteri;
  • la minaccia di aborto: in caso di minaccia di aborto, il ginecologo potrà sconsigliare i rapporti sessuali al fine di evitare sollecitazioni che potrebbero portare alla comparsa di contrazioni;
  • la presenza di infezioni: anche laddove il sacco amniotico fosse integro, è sempre preferibile, in presenza di infezioni che interessano gli organi sessuali maschili o femminili, astenersi dai rapporti sessuali in gravidanza.

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