La menopausa è una fase fisiologica che mediamente riguarda le donne di 50 anni e che, quando arriva, porta con sé tutta una serie di fastidiosi sintomi, sia fisici che psicologici, tra cui uno particolarmente malvisto dall’universo femminile: l’aumento del peso corporeo. Ma come si può dimagrire in menopausa?
Innanzi tutto, bisogna tenere a mente 4 fondamentali buone norme di comportamento:
- ridurre quanto più possibile lo stress, o almeno imparare a gestirlo nel migliore dei modi;
- mangiare sano (prediligendo alimenti come frutta e verdura di stagione, latte parzialmente/totalmente scremato e formaggi da esso derivati, carni magre – soprattutto il pollo, il tacchino e il pesce –, legumi e pane, pasta o riso integrali, oltre che metodi di cottura più salutari come ad esempio quelli alla piastra, al forno, al vapore);
- svolgere regolari (almeno 3 volte a settimana per un totale di 150 minuti circa) allenamenti aerobici o anaerobici e a circuito o a intervallo, rigorosamente preceduti da un riscaldamento di almeno 10 minuti.
- e soprattutto idratarsi.
Infatti, essendo il corpo umano composto per gran parte da acqua, quest’ultima rimane l’indiscussa miglior alleata per mantenere in salute il proprio organismo. Ecco perché si consiglia, in generale, di berne almeno 1 litro e mezzo al giorno (ossia all’incirca 7 bicchieri da 200 ml l’uno).
Ma per potenziare al massimo i benefici snellenti dell’acqua è bene distribuirne il consumo in precisi momenti della giornata. Dunque ne andrebbe bevuto:
- 1 bicchiere appena svegli, a digiuno (prima di fare colazione), in modo da depurare l’intestino più in profondità (dato che stomaco e colon sono vuoti) e ridurre la possibilità che si formino, durante il giorno, processi fermentativi (una delle cause della pancia gonfia);
- 1 bicchiere e mezzo circa 30 minuti prima sia del pranzo che della cena, in modo da ridurre la fame e, di conseguenza, la porzione di cibo da ingerire;
- 1 bicchiere tra un pasto e l’altro sia in mattinata che durante il pomeriggio in modo da ridurre la tentazione di spizzicare fuori orario (sempre grazie a una maggiore sensazione di sazietà);
- 1 bicchiere circa 1 ora prima di andare a dormire in modo da favorire la digestione e smaltire meglio di notte le tossine e i grassi accumulati durante tutta la giornata.
Quelle appena viste sono le quantità minime di acqua necessarie al fine di perdere peso. Ma, naturalmente, se si pratica attività fisica – che, come detto, andrebbe fatto – devono essere aggiunti (soprattutto nei mesi caldi) almeno altri due bicchieri d’acqua al giorno.
Inoltre, va evidenziato che mantenere alto il livello di idratazione corporea può aiutare le donne a contrastare altri disturbi tipici della menopausa, come:
- la perdita di concentrazione, regolando la temperatura corporea e prevenendo cali di energia;
- le vampate di calore (che, anche se durano pochi minuti, sono molto sgradevoli in quanto sono accompagnate da forti sudorazioni epossono ripetersi più volte nell’arco della giornata, soprattutto di notte provocando insonnia), riducendone la comparsa;
- la secchezza cutanea, rallentando i primi segni dell’invecchiamento;
- le ricorrenti cistiti, facilitandouna regolare funzione urinaria;
- e soprattutto l’osteoporosi, potendo l’acqua essere anche un’importante fonte di calcio.
Ed è proprio per questo che le tipologie di acqua maggiormente indicate per le donne over 40 sono quelle mediamente mineralizzate e, più specificamente, quelle bicarbonate-calciche (molto meglio se non gassate). Ormai così spesso preferite alla classica acqua del rubinetto che l’autrice Maria Grazia Brunetti Bucceri ironicamente scrive:
“È passata di moda / l’acqua naturale, / perché tutti richiedono / quella minerale, / che dicono sia / più pura e bella, / di quella della / comune fontanella. / L’acqua poveretta, / c’è rimasta male, / d’esser snobbata, / per l’acqua minerale, / e se il nome del padre, / le chiedono di netto, / quasi quasi si vergogna, / a dir ch’è il rubinetto”.
Per concludere, forse è il caso di sottolineare che non vale sostituire l’acqua con le bevande dolci. Anzi, è sconsigliato bere bevande zuccherine in quanto non spengono in alcun modo la sete, ma anzi la accrescono, né tantomeno – come è ovvio che sia – fanno dimagrire (al contrario sono altamente caloriche e aumentano la glicemia).
Quindi, se proprio si trova difficoltà nell’assimilare tutta la quantità di acqua raccomandata perché si pensa che sia troppo insapore o se semplicemente la si vuol migliorare un po’, basterà aggiungervi del succo di limone oppure optare per tè, tisane o infusi – pur sempre non zuccherati – e il gioco è fatto! Il mercato ne offre una tale straordinaria varietà che ce ne sono praticamente per tutti i gusti (alla menta, al finocchio, all’arancia, allo zenzero, alla mela, ai frutti rossi, alla vaniglia, ecc.) e per tutte le esigenze (antiossidanti, digestivi, diuretici, afrodisiache, depurative, lassative, sedative, ecc.).