I bambini e l’arte

Bimbiarte.jpgEntrare in un museo con i propri figli, visitare esposizioni ingallerie, ammirare i capolavori della storia sono tappe importanti diun’educazione alla sensibilità per le cose. Sono esperienzefondamentali da cui entrambi, genitore e bambino, potranno trarreinsegnamenti profondi. Il primo nella rivelazione di una visione pura eancora incontaminata del mondo; il secondo, opportunamente guidato,nell’acquisizione di stimoli essenziali allo sviluppo di creatività epercezioni proprie.
È però necessario accompagnare il bambino in questa nuova avventuraattraverso tappe precise, a piccoli passi, preparandogli il terreno perfacilitarne l’inserimento secondo un’accezione che gli è piùcongeniale, quella ludica. Solo se sapremo rispettarne i tempiriusciremo nell’intento di accedere a un universo da sempre finalizzatoe rivolto a una fruizione adulta e trasformarlo in un luogointeressante e magico, ricco di sorprese e incontri inaspettati.

La libertà d’espressione, non necessariamente e non ancoravincolata all’uso della parola o di altri codici semantici, è unadimensione che i bambini vivono con estrema naturalezza nella loroesigenza di comunicazione. In una sorta di lessico primitivo, il segno,la macchia, il colore costituiscono le lettere di un alfabeto che nonrichiede nessuna preparazione cognitiva. Lo strumento più idoneo araccontare e trasformare in ricordo le emozioni vissute.


Questo consente un contatto estremamente diretto nei confrontidella rappresentazione artistica: il bambino riconosce nel dipinto, neldisegno, nell’arte pittorica soprattutto, le tracce di un linguaggio alui noto, attraverso il quale elaborare interpretazioni personali estabilire nessi e collegamenti tra elementi di cui non può conosceregenesi e significato.

Il percorso di avvicinamento all’arte, quello che precede lafrequentazione dei luoghi preposti alla visione delle opere, devedunque avvenire gradualmente e seguendo una didattica adeguata all’etàdei nostri figli. Ben venga, in questo senso, familiarizzare concataloghi e libri, con l’immagine stampata, più facile da toccare ericopiare.
Un gioco interessante potrebbe essere quello di ritagliare dallatotalità di un dipinto tutti i dettagli e i personaggi che locompongono per consentire al bambino di creare un modello nuovo eindipendente, assecondando la sua fantasia in combinazioni originali esempre diverse, liberando figure e oggetti da una staticità spessosentita come innaturale per permettere un’interazione più dinamica ecoinvolgente.

Naturalmente esistono artisti che meglio di altri consentono questotipo di approccio. Sarà molto più facile, ad esempio, introdurre unbambino al magico mondo di Chagall, popolato da mucche alate,trapezisti, giocolieri e violinisti volanti, che non quello piùcomplesso e colto di Ernst e de Chirico, o ancora quello violento edoloroso di Beckmann e Schiele.

Sfogliare insieme un libro d’arte (che non è solo un catalogo diriproduzioni o la versione “colta” di un cartone animato ma ilrisultato di un sentire, di un tempo, di un’esperienza storica) portaspesso a risultati sorprendenti. Perché quello che i bambini vedono nonè solo l’apparenza, come potrebbe sembrare. Privi dei nostri filtridella conoscenza e della cultura, la loro interpretazione delle formespesso coglie il linguaggio del non detto, raggiungendo il cuore delleintenzioni del pittore, quanto più questi intendeva lanciare unmessaggio di chiaro stampo emozionale.

Non c’è nulla di più naturale, per un bambino, che trasformare unracconto in immagini e un’immagine in racconto. Questo facilita noigenitori nel condurli a un insieme di significati nuovi, nell’aiutarlia fare amicizia con l’opera d’arte. Un dipinto figurativo ha insitonella propria essenza un supporto narrativo: ogni singolo dettagliopartecipa al racconto, alla volontà di rappresentazione di una storia,di uno stato emotivo, di un aspetto naturalistico.
Osservandone la struttura con attenzione e cercando di ricostruirne latrama come in una favola, non facciamo altro che approfondire il tema,stimolando i nostri figli alla ricerca di indizi noti e inediti.
Aiutare i bambini a familiarizzare con l’arte significa ancheconsentirne un contatto diretto. Appendiamo poster, riproduzioni e sepossibile quadri e disegni nelle loro camerette: cresceranno insieme,diventando parte integrante del loro bagaglio visivo. Una presenzadiscreta e quotidiana.

Quando questo processo sarà vissuto come un fatto naturale, quandosaremo riusciti a trasformare le icone della storia dell’arte incompagni di gioco, la Gioconda in una signora che ci sorride, igiardini di Monet in stagni dove le rane fanno cra-cra, le composizioniastratte di Kandinsky in un cielo costellato da astronavi spaziali,allora saremo pronti a un confronto diretto e reale. E il museosembrerà meno inviolabile, il timore reverenziale cederà il passo allaconfidenza di un incontro tra amici.

Visite brevi ma mirate. Anche solo qualche manciata di minuti, periniziare. Da vivere come se si trattasse di una passeggiata all’ariaaperta, dove ci si sofferma solo su ciò che più ci attrae, trascurandotutto il resto. Quale primo passo è forse più indicato prediligeremostre collettive, e in quanto tali diversificate negli esiti, che nonmonografiche di singoli artisti dove la componente ripetitiva piùfacilmente indurrebbe a un’assuefazione delle iconografie proposte.

Un’altra possibilità è quella di concentrarsi sulla Galleria civicadella propria città. Prima della visita vera e propria, però,rechiamoci nel Book-shop del museo e acquistiamo qualche cartolina deidipinti più avvincenti e portiamola a casa affinché il bambino impari asocializzare col soggetto.
Quando si ritroverà al cospetto dell’opera, davanti alledimensioni reali del quadro, il senso di appartenenza e ladimestichezza con quanto ha davanti ridurrà le distanze contribuendo aincrementare il senso di intimità.

Sono molte, ormai, le sedi espositive che dedicano ampio spazio alle attivitàdidattiche per bambini (suddivise per diverse fasce d’età), assecondando una domanda sempre maggiore. Attraverso strumentiadeguati, immersi in atelier dove potersi esprimere liberamente, inostri figli da semplici spettatori diventano protagonisti del processocreativo. Percorsi tematici e materiale illustrativo affiancano lavisita alla mostra stimolando immaginazione e fantasia, nellarielaborazione autonoma dell’esperienza vissuta.
Il coinvolgimento emotivo in prima persona è il mezzo più efficace perun’educazione al rispetto e alla comprensione del mondo delle arti.
Nella speranza che il bambino curioso e partecipe di oggi sappia coltivare questa passione nell’uomo di domani.

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