Provate a pensare a un trolley da cabina, pieno di vestiti e oggetti personali, oppure a una cassa d’acqua di sei bottiglie (ma di quelle grandi, da almeno un litro e mezzo); pensate a quanto possa essere pesante un cane di taglia media o, se vie è più congeniale, immaginate di essere in palestra a fare i pesi: trasformate tutto in libri, quaderni e dizionari e avrete un’idea del peso che i vostri figli sono costretti a portare sulle spalle quando vanno a scuola. Sette, otto, persino dieci e più chili: è questo il peso che può raggiungere uno zaino scolastico, trasportato ogni mattina avanti e indietro nel tragitto da casa a scuola. Per di più, da fisici gracili o non pienamente sviluppati, quelli dei bambini e degli adolescenti. Mal di schiena e mal di spalle, dolori articolari, intorpidimento e il temuto colpo della strega: sono ben altro che problemi esclusivamente dell’età matura!
Anche patologie più severe – come scoliosi, cifosi o ernie – sono spesso dovute alla cattiva postura e al trasporto di pesi ingenti, specie se a carico di borse o zaini inadatti e non ergonomici. Nonostante, infatti, esistano regole ben precise in materia scolastica per quanto riguarda la soglia massima raccomandata per il peso di libri e supporti allo studio (pari al 10%-15% del peso corporeo dello studente, stabilito da un documento del Ministero della Salute del 2009), la realtà è che i nostri figli continuano a sopportare un peso che si spinge ben oltre a quello ideale. Bambini e ragazzi diventano preda di un carico che può arrivare addirittura anche a un quinto del loro peso: ecco dunque che compaiono i primi sintomi di una schiena dolorante e curva, e di spalle intorpidite e segnate dagli spallacci. Quante volte vi è capitato?
Vedere studenti chini sotto il peso dello zaino, che camminano curvi in avanti o, peggio, storti, con una posizione che pende da un lato o dall’altro è una scena a cui siamo abituati. Ciò che invece può risultare meno scontato, è che sottoporre bambini e ragazzi a questo stress fisico, sebbene non si ripercuota in modo evidente sulla loro salute nell’immediato, può costituire un serio problema a lungo termine. Quali sono, quindi, i rimedi e le alternative? Ovviamente, da quando la pandemia ha costretto la maggior parte degli studenti a restare a casa, questo problema è stato temporaneamente accantonato. Oggi la didattica a distanza (DaD) sembra aver influito anche su questo aspetto della vita e della salute, e – almeno per un volta – in senso positivo.
Il problema, a dir la verità, sembra aver assunto una piega diversa, ma è tutt’altro che scomparso: studi, osservazioni e ricerche stanno dimostrando che il problema del mal di schiena, una volta imputato solo al ruolo dello zaino, sembra essere semplicemente scivolato su un altro campo, e su altri responsabili. I ragazzi non vanno più a scuola portandosi sulle spalle carichi pesanti, è vero, ma ora passano ore seduti su sedie, poltrone o divani che – nella maggior parte dei casi – non sono pensati per lo studio. C’è chi segue le lezioni in cucina (magari perché lì il wi-fi ha una copertura migliore), chi si sposta sul letto della propria cameretta, chi invece si installa in soggiorno o in salotto: di certo non ambienti progettati per lo studio e per mantenere una postura corretta.
A questa situazione contribuisce purtroppo anche il radicale cambiamento nello stile di vita che da un po’ di tempo a questa parte ha interessato le nuove generazioni: i dolori alla schiena e al collo, infatti, sono in parte il risultato dell’uso spropositato di tablet, cellulari, pc e vari altri strumenti tecnologici. Le patologie ortopediche che sono riconducibili a posture scorrette dovute principalmente all’uso prolungato di tablet e smartphone, per esempio, negli ultimi anni sono aumentate a dismisura: i primi dolori iniziano già a 7 anni, per intensificarsi nei primi anni dell’adolescenza. Tra gli 11 e i 18 anni, infatti, circa il 64% dei ragazzi soffre di mal di schiena per via del tempo trascorso giocando e intrattenendosi – e ora, anche studiando – sul tablet.
Il primo passo per cercare di risolvere la situazione, come sempre, è parlarne: quasi nove ragazzi su dieci, infatti, pur soffrendo di un qualche tipo di dolore a schiena, collo o spalle, non ne parla apertamente con i genitori. In secondo luogo è necessario prestare attenzione alla postura, specialmente nelle ore di lezione di didattica a distanza, ricordandosi di mantenere la schiena ben dritta e regolando l’altezza di sedie e tavoli. Anche l’attività fisica ha un ruolo importante per preservare la salute di schiena e fisico in generale; è inoltre un’ottima alternativa all’intrattenimento sui dispositivi elettronici: le idee per divertirsi e stimolare la creatività sono molte e non tutte richiedono di stare curvi su una sedia! E infine, quando i bambini potranno finalmente tornare a scuola, ricordiamoci di dare un occhio in più all’organizzazione dello zaino: organizzandoci per lasciare a scuola i libri più pesanti, quando possibile, oppure scegliendo uno zaino in formato trolley, con le ruote, per non gravare completamente sulla schiena.