Gentilissimo Avvocato,
nel 2007 a seguito della separazione di fatto ho ritenuto giusto che la casa coniugale rimanesse a mio marito in quanto ricevuta in eredità dal padre nel 2000. Pertanto io e mia figlia minorenne ci siamo trasferiti altrove. Nel 2001 prima di andarci ad abitare avevamo chiesto un mutuo a nome di entrambi per la ristrutturazione della casa. Ora ho chiesto la restituzione delle somme da me pagate per il suddetto mutuo, ma il mio ex marito si rifiuta di rendere qualunque cifra. Sono indecisa se fare una causa civile per ottenere quanto, secondo me, mi spetta. Cosa dice la legge in proposito, considerando che la casa ha acquistato un valore decisamente maggiore rispetto a quello che aveva prima?
Grazie
Giulia
Cara Giulia,
l’immobile che fu adibito a casa coniugale è di proprietà esclusiva di suo marito in quanto bene personale (l’art. 179 c.c. include tra i beni personali quelli ricevuti da ciascun coniuge in virtù di successione mortis causa).
Se lei ha partecipato alle spese di ristrutturazione, pagando metà del mutuo contratto per farvi fronte, vanta nei confronti di suo marito un diritto di credito pari alla metà delle spese sostenute.
Il termine di prescrizione è di dieci anni.
Dovrà quindi in prima battuta mandare a suo marito una raccomandata, con cui gli intima il pagamento delle somme corrisposte per la ristrutturazione dell’immobile, assegnandogli un termine per provvedere.
Tale raccomandata ha lo scopo di tentare una soluzione bonaria della controversia, di costituire suo marito in mora e di interrompere la prescrizione.
Successivamente, in caso di mancato pagamento, potrà adire il competente Tribunale per chiedere la condanna di suo marito al pagamento del dovuto.
Si consulti, in ogni caso, con il suo legale di fiducia per valutare se sussistano, in concreto, i presupposti per l’azione.
Buona fortuna.
Avv. Chiara Donadon