Carissima Chiaretta,
vorrei sottoporti la nostra situazione per avere un consiglio, ormai siamo disperati! Ti chiedo scusa anticipatamente se mi dilungo un po’, ma è una questione un po’ complicata.
Mio figlio Andrea ha quasi quattro anni ( il 04/04) e ci sta rendendo la vita impossibile, in casa ormai è soprannominato il duce, e questo penso ti faccia capire tutto! Premetto che tra pochi giorni nascerà la sorellina e magari tutto questo suo comportamento è legato all’arrivo di un’altra persona, anche se da parte nostra l’abbiamo sempre coinvolto nell’evento e da parte sua ha sempre dimostrato serenità e dolcezza, bacia il mio pancione e lo coccola, a volte mi chiede di stare a pancia nuda perché vuole sentire la sua sorellina che si muove.
È da un po’ di tempo, da Natale circa, che Andrea ha questo comportamento e continua a peggiorare. Vuole avere sempre l’ultima parola, usa un tono molto arrogante, vuole decidere sempre lui cosa fare e cosa non fare, cosa e come mangiare, non sappiamo più come prenderlo. Abbiamo provato a farlo ragionare, a fargli capire che a quattro anni non può essere imboccato, che all’asilo mangia da solo e lui risponde che all’asilo si arrangia, ma visto che la maestra l’ha chiamato piccolo lui a casa vuole essere imboccato; allora magari lo imbocco per due volte e poi insisto che si arrangi e lui rifiuta completamente il cibo. A questo punto, visto che ha sempre mangiato di tutto e cerco sempre di fargli le cose che gli piacciono, diciamo "se non mangi si vede che non hai fame", e cerchiamo di non dargli importanza.
Ma il cibo ormai è diventato l’ultimo dei nostri problemi, anche perché all’asilo mangia di tutto. Qualsiasi cosa gli diciamo deve avere sempre l’ultima parola, con un tono di sfida continuo è estenuante, la mattina non vuole più andare all’asilo, dice che c’è un bambino che gli fa male, cosa completamente falsa perché mi sono già confrontata con la maestra che mi ha assicurato che questo non avviene, allora abbiamo pensato che visto che il bambino che lui indica è un po’ prepotente, magari Andrea ha timore di questo bambino e la maestra mi ha detto che cerca di coinvolgere Andrea in maniera diversa, ma la mattina impiego più di un’ora e mezza per alzarlo, fargli fare la colazione e portarlo all’asilo.
Quando entra inizia a piangere, Andrea è sempre andato al nido da quando aveva 9 mesi e l’inserimento alla scuola materna è stato bellissimo, senza problemi, da Natale è diventato un problema.
Altro problema sono i risvegli notturni, Andrea ha sempre avuto un bruttissimo rapporto con il sonno e con l’addormentamento, ma con costanza siamo riusciti a farlo dormire nella sua cameretta e preciso che non ha mai dormito nel letto con noi, piuttosto mi facevo le notti in bianco, e ne ho fatte tante!
Da quando ha iniziato l’asilo aveva iniziato a dormire di più di notte, ma adesso siamo ritornati come prima: risvegli ogni ora circa e continue pretese, richiesta di alzarsi per giocare o guardare la televisione in piena notte perché dice di non avere più sonno e ai nostri rifiuti inizia a urlare come un pazzo e non si riesce a calmare in alcun modo.
Ha iniziato a dire che ha paura dei mostri, ma noi cerchiamo di rassicurarlo sempre, ma non otteniamo nessun risultato, in conclusione è una lotta continua dalla mattina alla sera, un trattare continuo, non ascolta quello che gli diciamo, tante volte non risponde neanche alle nostre domande, ci ignora completamente, non sappiamo più come prenderlo. Con la dolcezza non abbiamo ottenuto niente, con la fermezza piange come un pazzo per mezz’ora e poi comunque vuole fare come dice lui.
I famosi due anni sono passati da un pezzo, come dobbiamo comportarci? Nella lettera continuo ad indicare il periodo di Natale come l’inizio del cambiamento di Andrea e l’unica situazione di cambiamento che mi viene in mente è che, a parte le vacanza di Natale dell’asilo, mio marito è rimasto a casa dal lavoro parecchio tempo a causa di questa crisi, ma Andrea ha ripreso comunque l’asilo, anche se mio marito era a casa. Ovviamente lo vedeva di più e la mattina mi aiutava a prepararlo per l’asilo, adesso che lavora la mattina, Andrea non lo vede perché lui inizia alle 6.00 a lavorare, forse questo è un altro motivo, anche se la sera, quando viene a casa, sta con Andrea come prima.
Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato, Barbara
Gentile mamma,
io credo che l’evento che sta per accadere possa da solo spiegare tutto questo, in assenza, come lei appunto conferma, di altri accadimenti particolari. Di fronte all’incognita di una nuova presenza in casa, i bambini reagiscono spesso con turbe del sonno o del comportamento alimentare e non è infrequente che si evidenzino piccole regressioni come la richiesta di essere imboccato.
Anche un comportamento più autoritario potrebbe essere collegato alla paura di non riuscire a controllare un ambiente familiare che il bambino "sente" diverso dal solito, in mutamento ed imprevedibile, perché appunto non sa cosa attendersi dalla nascita della sorellina.
Il mio consiglio, visto che il parto è imminente, è quello di attendere l’evento e l’evolversi della situazione, essendo il più accoglienti possibile col maggiore ed accettando le temporanee regressioni. Cercate di coinvolgerlo come già fate, lasciatelo sfogare nei momenti di tensione, parlategli anche apertamente di quello che sta succedendo, perché a quattro anni può già esprimere tanto a livello verbale, liberandosi da paure e timori.
Se le fa piacere mi aggiorni sulla situazione dopo la nascita della sorellina.
Le porgo i miei migliori auguri, Chiara Rizzello