Buongiorno Dottoressa, mio figlio ha otto mesi e mezzo e pesa 8,150 grammi, peso alla nascita 2, 420 grammi.
Il primo mese è stato allattato esclusivamente al seno con una crescita di 1,300 grammi, il secondo mese idem con una crescita di 1,100 grammi. Dopodiché sono iniziati i casi di rigurgito e vomito che prima non aveva ed è stato ricoverato per disidratazione in quanto non mangiava quasi più niente. Ha eseguito rx dell’intero apparato digerente che ha evidenziato reflusso a pieno canale fino alla gola, ernia iatale di discrete dimensioni e esofago discretamente ipotonico. In questi mesi ha fatto cura con limpidex ma senza risultati, poi siamo passati al ranidil sempre dato dal gastroenterologo. Ultimamente ha fatto visita da chirurgo digestivo che gli ha prescritto lucen e peridon ma che ho sospeso dopo una settimana in quanto gli provocava molti fastidi: flautolenza, urine acute, maggiore rigurgito a distanza di ore e anche un calo di peso anche se mangiava la stessa quantità di cibo.
Il chirurgo ci aveva proposto una scintigrafia nel caso che l’ultima terapia non avesse dato risultati. I pasti del bambino attualmente sono: la mattina 120 gr circa di latte formula due con due cucchiaini di biscotti granulato e due di crema di riso; pranzo 100 gr di brodo con olio parmigiano 1/2 vasetto di carne e due cucchiai di farine; merenda con 120 gr di latte come la mattina; cena idem del pranzo e la notte 140 gr di latte come la mattina. Secondo lei come quantità di cibo può andare bene? Il bambino ad oggi ancora vomita e rigurgita (anche se di meno rispetto a prima) ma è durante la notte che è molto infastidito: continui risvegli, eruttazioni, piange e comunque i pasti non sono facili perché lui mostra una grande inappetenza. Il bimbo rifiuta con conati di vomito qualsiasi cibo più solido tra cui la pastina micron (non mangia neanche biscotti tipo Plasmon). Anche quando fa i lavaggi nasali dopo mi erutta. Vorrei tornare al ranidil ma adesso in commercio di trovano solo le pasticche effervescenti, quanto gliene dovrei dare? Lo posso mettere nel latte? (altrimenti non lo prenderebbe). Infine volevo chiederle se con la crescita la situazione tende a migliorare anche in caso di ernia iatale. La ringrazio.
L’ernia iatale è lo scivolamento di parte dello stomaco, attraverso il diaframma, nella cavità toracica. Ve ne sono di vari tipi ma di solito si tratta di ernia da scivolamento con la possibilità per la parte erniata dello stomaco di risalire ma anche di riposizionarsi in modo corretto sotto il diaframma. Questo problema si associa quasi sempre al reflusso gastro esofageo che comunque, a causa della fisiologica immaturità del cardias, cioè della giunzione muscolare con meccanismo a valvola che unisce l’estremità inferiore dell’esofago allo stomaco impedendone, quando funziona bene, la risalita del suo contenuto in esofago, nei primi mesi di vita è da considerarsi fisiologico.
Il miglioramento del reflusso può iniziare al momento della introduzione delle pappe semi solide, cioè al momento dello svezzamento, ma può comunque persistere ancora per mesi, cioè fino ad un anno e mezzo, due anni di vita se non oltre. Certo, se, oltre all’ernia iatale, vi è anche un esofago ipotonico o un brachiesofago, i problemi possono persistere e richiedere un intervento chirurgico di riposizionamento definitivo dello stomaco sotto il diaframma. Questo si vedrà in seguito.
Per ora non resta altro da fare che la terapia posturale tenendo il bimbo sollevato sia durante i pasti che dopo, facendolo dormire sollevato almeno di 30 gradi rispetto alla posizione orizzontale, somministrando pasti molto digeribili, poco voluminosi e frequenti e associando la terapia antiacida. Se desideri utilizzare la ranitidina in compresse effervescenti perché non si trova più lo sciroppo dovresti acquistare quelle da 150 mg, prendere una siringa da 5 cc o da 10 cc, aspirare 5 cc di latte e versarli in un bicchierino o in una tazzina, metterci la pasticca, farla sciogliere bene mescolando e di questi 5 cc aspirarne solo uno che puoi dare direttamente in bocca al bimbo – ovviamente senz’ago – due volte al giorno ogni 12 ore oppure farlo bere dal biberon assieme ad una piccola quantità di altro latte per essere sicura che non lo lascia in fondo al biberon per poi dare il resto della poppata separatamente. Se non trovi le compresse da 150 mg puoi prendere quelle da 300 mg, eseguire lo stesso procedimento ma darne solo mezzo cc al piccolo, sempre due volte al giorno.
Se le compresse fossero facilmente divisibili a metà, per avere meno spreco, puoi sciogliere mezza compressa da 150 mg in metà dose di latte, cioè in 2,5 cc di latte e darne sempre un cc al piccolo, mentre se trovi solo le compresse da 300 mg ben divisibili in due, potrai sciogliere la mezza compressa in 5 cc di latte e darne solo un cc due volte al giorno. Dopo i pasti può essere somministrato un alginato, ma è meglio che sia il gastroenterologo a prescriverlo. Almeno la sera, prima di essere messo a letto, potrebbe essere utile per cercare di evitare la risalita di materiale alimentare in esofago. La quantità di latte che prende il bambino è un po’ scarsa a mio avviso: fino a tutto il primo anno di vita si dovrebbero assumere attorno ai 500 cc di latte, ma se quantità superiori dovessero peggiorare la sintomatologia e, magari, la sostituzione di una poppata con un vasetto di yogurt non dovesse funzionare, meglio lasciare le cose come stanno visto che, in ogni caso, il bimbo assume parmigiano e forse anche altri formaggi durante il giorno (possibilmente sarebbe meglio non darli a cena).
Buon giorno dottoressa, le scrivo dopo aver letto un suo intervento in un caso simile a quello del mio bimbo; il bimbo ha quasi 4 mesi, nato a 34 settimane da cesareo urgente per distacco totale di placenta improvviso.ha subito encefalopatia ipossico ischemica grave, terapia utin con baby cooling ospedalizzazione per 22 GG; all’uscita invece rmn nella norma, eeg nella norma, ed anche la ultima eco transfobtanellare nella norma. Visita pediatrica follow up buona, alza la testa, tiene il capo, porta le braccia avanti da prono, supino si tira su se aiutato, ride e segue sguardo e giochini. Non accenna a toccarli . Il problema è che è super eccitato, un continuo agitare braccia e gambe con movimenti vigorosi e a scatti ( dopo la visita follow io li hanno definiti crampiformi vivaci) e l agitazione si accompagna a pianto continuo se non viene tenuto in braccio ed intrattenuto. Stiamo curando reflusso con limpidex e riopan dopo essere stati da gastroenterologo ( prendeva seno fino a un mese e mezzo, poi inarcamenti, seno strattonato e a singhiozzo e pianti mi hanno costretta all’ aggiunta , di latte artificiale normale tipo 1); dopo 1 mese di terapia ci sono giorni che sembra di respirare, in cui dorme spesso e molto, anche 8 ore di notte, giorni in cui di nuovo non dorme tutta la notte…ciò che mi preoccupa di più è questa agitazione. Adesso il gastroenterologo mi ha suggerito di provare un latte di riso. Può darmi un suo parere? In un altro suo intervento ho letto di sindrome di ipereccitabilità, si può parlare di ciò, e cosa si può fare? Grazie
Gentile Patrizia, il Dott. Montini le ha risposto qui: Agitazione neonato prematuro