L’aerosol, serve o no? Facciamo chiarezza.

 

aerosolGentile Dottoressa, ieri ho letto un articolo su Corriere.it, che vuole sfatare il mito dell’Aerosol, dicendo che noi italiani lo usiamo troppo e a sproposito. Lei cosa ne pensa? È d’accordo? Grazie.

 

Sviscerandolo bene ti accorgi che non dice nulla di nuovo questo articolo. L’aerosolterapia continua ad avere la sua utilità e come tutti i presidi terapeutici, spesso non serve se si usa a sproposito. E’ ovvio che per un raffreddore non serve a nulla perché veicola il farmaco nebulizzato verso i bronchi e le più basse vie respiratorie senza fermarsi in faringe e nelle fosse nasali dov’è presente l’infiammazione, quindi, visto che nel banale raffreddore il muco si forma in gola e nel naso o giù di lì, l’aerosolterapia non può servire ma servono i lavaggi nasali. E’ altrettanto risaputo che nel broncospasmo è risolutivo il broncodilatatore molto più del cortisone che ha un effetto molto potente come antinfiammatorio ma debole e ritardato quando ci si aspetta che faccia respirare meglio il bambino con spasmo bronchiale e si sa anche che il miglior modo di fare assumere il broncodilatatore è l’erogatore predosato con distanziatore visto che con l’aerosol si perde più della metà del farmaco introdotto nell’ampolla quando il bambino è piccolo e non collabora perché non vuole o non sa fare respiri profondi oppure quando passa la maggior parte del tempo a piangere quindi a non respirare oppure ad espirare e non inspirare come si dovrebbe. Quindi non bisogna fare di tutta l’erba un fascio e demonizzare “tout court” l’aerosolterapia, solo bisogna conoscerne i limiti e le reali indicazioni nonché quali sono i farmaci più idonei per ogni patologia in base anche all’età del bambino. Anche solo l’utilizzo di soluzione ipertonica giustificherebbe l’aerosolterapia perché come pensi di fare arrivare in laringe sotto la glottide vapore umido ad un bambino di pochi mesi o pochi anni affetto da laringite ipoglottica? Mettendo la sua testa coperta con un asciugamano sopra una pentola di acqua bollente come facevano i nostri nonni? Quanto tempo pensi che resisterebbe? E quante mamme, a tuo parere, hanno la voglia e la pazienza di utilizzare l’umidificatore alla massima potenza fino a fare gocciolare i vetri rendendo l’aria soffocante nella stanza dove dorme il bambino? Nessuno lo fa anche se farebbe bene al bambino perché è fastidioso per l’adulto che deve stare nella stessa stanza. Allora l’aerosol è meglio, non foss’altro perché almeno è fastidioso solo per il bambino e non per chi lo accudisce! Quindi bisogna capire quando e come utilizzare l’aerosol, quanto farmaco metterci dentro in considerazione di quanto ne respira ipoteticamente il bambino, quale modalità utilizzare in base all’età del bambino, a quale farmaco dare la preferenza e per quale patologia utilizzarlo, ma dire che non serve a nulla mi sembra eccessivo. Quando il bambino dorme nella carrozzina, si alza la cappottina e si copre la parte anteriore con un lenzuolo formando così una cupola attorno alla testa del piccolo. Poi si posiziona l’apparecchio sopra un cuscino e lo si copre con coperte o con altro cuscino per attutirne il rumore. Se il bambino ha il sonno profondo si può avvicinare il più possibile la mascherina al viso quasi a sfiorare la pelle e in questo modo il o i farmaci prescritti possono essere dosati come da ricetta o, al limite, con quantità solo leggermente superiori pensando a perdite o sprechi, ma finché non piange, anche se il respiro è leggero e gli atti respiratori non possono essere volontariamente molto profondi, il fatto di nebulizzare i farmaci in uno spazio ben delimitato dal lenzuolo e dalla cappottina permette una certa saturazione dell’aria respirata con effetto piuttosto simile a quello del distanziatore che eroga il medicinale predosato e fa respirare il bambino almeno 5 volte nell’apposita mascherina per avere la certezza che lo inali tutto. Ed a questo si possono aggiungere altri piccoli trucchetti. Quindi farmaco giusto in base alla patologia, metodo giusto di utilizzo dell’aerosol in base all’età e al carattere del bambino, dosaggio dei farmaci regolato in base sia alla collaborazione del bambino che alla modalità di esecuzione dell’aerosol e tutto sommato il vecchio aerosol – vecchio anche perché i più recenti ad ultrasuoni non si utilizzano nei bambini – e l’aerosol, a mio avviso, non si merita ancora la pattumiera o la cantina.

 

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