Depressione da cambio di nazionalità

Salve Dottoressa,
Le scrivo perchè la mia situazione è veramente disperata.
Io, per scelta di mio marito(causa lavoro) vivo all’estero e non ne sono affatto contenta.
Amo mio marito e mia figlia che ora ha un anno e che allieta le mie giornate, ma, il mio pensiero fisso è sempre quello di vivere in Italia.

Mi sono laureata e sono subito dopo sono partita con mio marito, quindi Lei capisce che non ho mai potuto dare il via ad un lavoro, neanche ho potuto cercarlo perchè nessuno ti chiama da un paese straniero.
Il fatto è che io non parlo nessuna lingua straniera e perciò le mie ansie aumentano sempre di più.
Da quando mi sono sposata, le liti con mio marito si ripetono sempre per lo stesso motivo…. io non riesco ad imparare la lingua del paese in cui vivo..

Ho frequentato dei corsi ed inizialmente sembravano funzionare ma poi poiché per carattere non sono molto socievole, non ho frequentato gente e perciò quel po’ che impari lo dimentichi presto.
Conosco giusto le frasi per acquistare ciò che mi serve, pagare qualche bolletta e fare qualche commissione niente altro.
La mia unica amica qui è un’italiana.

Ho fatto per pochi mesi la maestra di italiano in scuole private, ma poi durante la gravidanza ho dovuto interrompere, ed ora mio marito ha cambiato nazione ed io mi ritrovo nuovamente a ricominciare da capo…Questo fine settimana abbiamo ripreso a litigare perchè lui dice che non vede cambiamento in me e che farò come nel precedente paese, non imparerò neanche questa nuova lingua….
Io mi sento male, mi creda anche perché mio marito non fa che sottolineare che io sono una persona ignorante, che non mi interessa ciò che succede intorno a me e che con la testa continuo a vivere nel mio paese nativo…
Io ho tanta paura e mi sento uno sconforto tale dopo le litigate perchè so che io non imparerò mai una lingua straniera forse perchè dentro di me io spero di tornare in italia, ma mio marito non ne ha intenzione alcuna….

Come devo fare? Ho paura di diventare una persona fallita e che mia figlia crescendo non abbia stima di me come non ne ha mio marito che considera più intelligente qualsiasi altra persona di me… voglio scappare via lontano… mi sento la testa scoppiare… mi dia un consiglio la prego.
Grazie,

Antonietta


Gentile signora,
Un trasferimento lontano da casa crea sempre difficoltà di adattamento, sia in patria che all’estero.
Nei trasferimenti in terre straniere o laddove la lingua sia diversa o ignota, l’integrazione può veramente essere difficile, ma non impossibile, magari può richiedere più tempo e più sforzo, ma alla fine si conquista sempre un certo equilibrio, se si sa/si può trovare un compromesso tra le nostre preferenze e la situazione presente che ci troviamo a vivere.
Quando accade un trasferimento, per alcuni autori avviene una sorta di evento traumatico, e la risposta a questo "sradicamento" può anche essere di tipo depressivo.Il risultato sono questi sintomi di blocco e rifiuto che lei ben descrive, questa sorta di morsa che la attanaglia, fino ad arrivare alla perdita di qualunque interesse o speranza.
Dobbiamo porre attenzione alla depressione, dobbiamo porre attenzione a noi stessi, perchè è sempre da noi che dobbiamo ripartire.Primariamente, perchè la nostra salute è importante, secondariamente perchè, avendo lei una figlia, come madre è importante riuscire a godere a pieno di sé e dei propri figli.
Le consiglierei intanto di iscriversi ad un gruppo di parola, in italiano, e ce ne sono diversi, per parlare con persone della sua lingua, almeno via p.c. Inoltre, le chiederei di cercare nella sua città un counselor (possibilmente bilingue) che possa aiutarla a superare questo blocco depressivo.
La solitudine che adesso la spiazza può divenire una porta per aprirsi al resto del mondo, ma bisogna che si faccia aiutare.

Non perda i contatti, e mi faccia sapere.

Un Saluto

 

Claudia Ravaldi

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