Secondo i gli ultimi dati disponibili della Childhood Obesity Surveillance initiative (anni 2015-17) relativi all’obesità infantile in europa, i bambini italiani sono tra i più obesi, con un’incidenza di circa un bambino su 5.
Partiamo dal principio: quando possiamo parlare di sovrappeso e quando di vera e propria obesità infantile?
I dati raccontano una realtà molto allarmante.
Il problema è sottovalutato, ma sovrappeso e obesità vogliono dire futuro di malattie croniche, disabilità, peggiore qualità della vita e morte prematura!
Nel 2018 per la prima volta da sempre nel mondo i morti per malattie correlate al sovrappeso hanno superato quelli per fame!
Per il sovrappeso inoltre la vita media, che corso dei millenni si è sempre allungata progressivamente, adesso sembra ridursi!
Insomma, parliamo di una pericolosa epidemia planetaria!
Il peso di ognuno di noi è valutato in rapporto alla sua altezza e alla composizione del suo corpo. Per questo non basta il solo peso per valutare un eventuale eccesso e utilizziamo un coefficiente che si chiama BMI cioè Body Mass Index (Vuol di “Indice di Massa Corporea”).
Il calcolo del BMI lo fa il dottore, ma chi voglia può farselo da solo: basta dividere il peso espresso in kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri.(NdR: oppure prova il nostro calcolatore di BMI)
Un BMI tra 18-23 è considerato normale. Inferiore a 16 è eccessiva magrezza, oltre i 23-25 è sovrappeso. Se supera i 28-30 parliamo di obesità.
I dottori però valutano anche un altro parametro importante almeno quanto il BMI: la circonferenza addominale.
Lo valutano perché oggi si sa che il grasso pericoloso, quello che fa più disastri, è quello viscerale, non quello sulle cosce o i glutei.
Per semplificare diciamo che la misura della circonferenza addominale non deve mai superare quella dell’altezza.
Attenzione: la circonferenza addominale non si misura a livello dell’ombelico ma un pochino più su, precisamente a metà dello spazio tra il margine della ultima costola inferiore e la cresta iliaca.
Ma queste cose lasciamole fare ai dottori!
Secondo lei, quali sono le cause più probabili di questo aumento esponenziale dei casi di sovrappeso e obesità tra i bambini?
Risposta facile: ci sono troppe cose buone da mangiare!
Se in un tempo remoto procurarsi il cibo era difficile, oggi la disponibilità di cibo sembra non avere limiti (purtroppo solo nel nostro mondo ricco!).
L’industria alimentare offre di tutto a tutte le stagioni! Cibi attraenti e ricchi di grassi, sui banchi dei supermercati in un tripudio di colori, ci inducono a mangiare anche quando la fame non c’è.
Viviamo poi in un mondo che ci tiene seduti quasi tutto il giorno e facciamo poca o nulla attività fisica.
L’offerta facile e gli impegni lavorativi riducono la cura e il tempo che dedicavamo alla cucina domestica.
Ci ritroviamo così a seguire diete molto lontane dalle nostre tradizioni e a consumare cibi, spesso precotti o fuori stagione, che sono molto distanti da quelli prodotti nei nostri territori.
I panini con hamburger e maionese invece della nostra pasta e fagioli ne sono un esempio!
Che conseguenze ci sono, a medio e lungo termine, sulla salute dei bambini in sovrappeso o obesi?
Le evidenze dimostrano che i bambini in sovrappeso molto probabilmente saranno in sovrappeso anche da adulti.
Un problema puramente estetico? Niente affatto!
Parliamo di vere e proprie malattie serie e invalidanti. La sindrome metabolica e il diabete sono il termine di un percorso annunciato.
“Ok, va bene, la sindrome metabolica è pericolosa e bla bla bla… dobbiamo dimagrire. Domani iniziamo seriamente!”
Domani??
No, sono malattie importanti che assolutamente possiamo e dobbiamo evitare! Quindi è meglio iniziarla oggi! Non domani.
Cosa possiamo fare noi mamme per prevenire il sovrappeso dei nostri figli?
3 semplici attenzioni e i bambini non ingrassano mai!
- Mangiare insieme e seguire tutti una corretta dieta mediterranea!
- Non mettere i bambini in condizione di mangiare quando non hanno fame
- Lasciarli giocare più possibile liberi e all’aria aperta
Spieghiamo:
Mangiare insieme
La migliore educazione alimentare inizia intorno ad un tavolo con l’imitazione di mamma e papà.
Quando? Già dallo svezzamento!
A tavola con mamma e papà il bambino piccolo sperimenta gusti che si scriveranno dentro di lui e in questo modo potremo insegnargli (nel modo più naturale che c’è) che i legumi, il pesce e le verdure verdi sono buoni.
Per questo motivo è un errore proporre durante lo svezzamento gusti diversi dalla dieta della famiglia che il bambino non ritroverà nelle fasi successive (per esempio la tapioca o i vasetti dolci).
E allora mangiare insieme da subito cosa? Una semplice e corretta dieta mediterranea!
Eccola: cereali, tutti (pasta pane riso farro orzo ecc…), verdure, tutte, sia cotte che crude, legumi e pesce come secondo piatto, frutta fresca (tutta) e olio extravergine di oliva come unico condimento.
Carne uova e latte… anche, ma in seconda linea, certamente non tutti i giorni e divisi nella settimana.
Non mettere i bambini in condizione di mangiare quando non hanno fame
E’ semplice? Per nulla!
Troppo spesso li mettiamo in condizione di mangiare quando la fame proprio non c’è!
Nutrire per una mamma è molto più che riempire un pancino! E’ un bisogno emotivo e una manifestazione di amore che ha radici profonde.
Il problema è riuscire a spostare il “ti voglio bene” da “guarda che cosa buona ti ho portato” a “vieni qui e stringimi forte forte!”
Riuscire a mantenere la nutrizione sul binario della fame-sazietà e mantenere l’amore su quello delle coccole, che non hanno bisogno di ingerire qualcosa per arrivare al cuore!
E’ molto difficile.
Le mamme che al supermercato comprano merendine o ovetti di cioccolata non pensano ad un pancino da riempire, ma agli occhietti felici del loro bambino quando, sorridenti, potranno offrirglieli!
Lasciamoli giocare liberi e all’aria aperta!
I bambini sono fatti per muoversi correre giocare! Le nostre case sono anguste e gli spazi sono diventati un lusso ma i bambini riescono a muoversi e saltare anche in piccoli spazi!
Purtroppo oggi tantissimi bambini non possono farlo più.
Perché?
Perché in tutte le case si sono introdotti strumenti diabolici che li imprigionano per ore impedendo loro di muoversi! I telefonini, gli Ipad, i videogiochi!
Un videogioco non fa muovere più, blocca la fantasia e si impossessa del bambino in una situazione di semi paralisi fisica ed emotiva.
Un video toglie anche la percezione di quello che si sta mangiando e ingoiare diventa un atto meccanico svuotato di ogni significato.
C’è una relazione documentata tra sovrappeso e il mangiare davanti ad un video!
Se ci rendiamo conto che ormai il danno è fatto, come possiamo intervenire efficacemente?
“Ormai il danno è fatto!” ? Che angoscia!
Parliamo di bambini, soggetti in crescita che cambiano e si rimodellano ogni giorno davanti a noi!
Se sono cicciottelli amiamoli aiutandoli a tornare come la natura li aveva pensati!
“Ok dottore, domani lo iscrivo in piscina!”
No. Non è questa la soluzione.
Il moto e lo sport sono benedetti, ma non devono essere imposti ai bambini “per dimagrire”.
Il movimento poi attiva il metabolismo e fa venire anche più fame!
E allora…
“Hai sentito il dottore? Da domani dieta!”
No! Non va bene nemmeno questo!
I bambini sono bambini, non hanno nessuna motivazione per fare una dieta.
Imporglielo significa farli sentire cattivi quando mangiano e attivare meccanismi psicologici che peggiorano la situazione!
Un bambino davanti ad un barattolo di Nutella che preferisca non mangiarla… lo mando subito da uno psicologo!
Non deve essere responsabilità del bambino infatti la scelta di non mangiare qualcosa di buono che gli fa male!
Inoltre la percezione di “come sono” passa attraverso il giudizio di mamma e papà.
Se mamma e papà dicono che sono grasso… “Non vado bene come sono!”
Sentirsi sbagliati o brutti è un macigno sulla autostima!
Per questi motivi noi genitori dovremmo stare molto attenti quando usiamo la parola dieta o quando facciamo apprezzamenti sul fisico dei nostri bambini!
Questo è particolarmente importante in età adolescenziale e per le femmine!
E allora… Attenzione!
Non serve nessuna dieta! Siamo belli così, punto.
I bambini però non fanno la spesa!
E allora, se abbiamo qualche problema di sovrappeso… nessun commento, ma impariamo a fare bene la spesa!
Siamo noi che decidiamo cosa entra in casa e cosa troverà nella dispensa il nostro lupetto affamato!
Una dieta corretta in pediatria per funzionare deve essere serena, senza sacrifici particolari, e uguale per tutta la famiglia (con qualche minima attenzione per chi ha qualche problemino in più).
I nemici noti sono: i succhi di frutta e bevande zuccherate, il mangiare a panini, le merendine, i biscotti, la cioccolata, lo zucchero, l’eccesso di latte e derivati, gli insaccati.
Gli alleati: tutto quello che ha le foglie, i legumi, i pesci, i cereali, l’olio extravergine di oliva, la frutta fresca.
Tutte cose buone!
Se il nostro lupetto nella dispensa trova pane e olio con un pomodorino o finocchi o carote o marmellata invece di una merendina nel cellophane, non fa nessun sacrificio particolare e scopre gusti fantastici!
Mangiare insieme, con regolarità, dando importanza al momento del pasto e quindi senza affrettarlo, cucinare con amore le ricette della nostra tradizione mediterranea, condividendo emozioni… Questa è la dieta!
Non fa ingrassare mai e se qualcosa è andata storta, ci aiuta a ritrovare la linea… e noi stessi!
Tommaso Montini è un pediatra di famiglia di Napoli, sposato da 34 anni e padre di tre bellissimi figli.
Si interessa di malattie croniche e disabilità. Scrive testi divulgativi di sostegno alla genitorialità, si diletta a tenere incontri e corsi per genitori, ma soprattutto… si diverte molto a fare il pediatra.
Tra le sue pubblicazioni: Meno male che ci sono le mamme!, ed. Paoline; Me lo dici in bambinese?, ed. Paoline 2009; 4 chiacchiere col pediatra, ed. Franco Angeli 2014 e l’ultimo “Vacciniamoli!” editore “Il pensiero scientifico” 2017