È cronaca di questi giorni: due neonate morte a causa della pertosse.
La prima bimba era nata a maggio all’ospedale Seriate da una donna rumena. A fine giugno, a 40 giorni di vita, si è ammalata e i genitori l’hanno portata al pronto soccorso. Da qui è stata trasferita ad Alzano Lombardo, dove i trattamenti antibiotici sono risultati inutili.
L’ultimo tentativo disperato di salvarla è stato fatto a Bergamo, con il sistema Ecmo, ma è morta cinque giorni dopo di shock settico.
Il secondo caso di decesso è accaduto il 30 luglio e in questo caso l’ospedale ha richiesto una risposta diagnostica.
La piccola aveva un mese e pochi giorni ed era nata a Treviglio da genitori della provincia di Cremona.
A Treviglio, anche la seconda bambina non è riuscito a reagire alla terapia antibiotica. È morta purtroppo quasi subito dopo il ricovero presso l’Unità di Terapia Intensiva Pediatrica di Bergamo. Si esclude comunque l’ipotesi di epidemia.
Vediamo dunque in dettaglio cos’è la pertosse, quali sono i sintomi che devono metterci in allarme, e come viene curata.
Cos’è la pertosse?
La pertosse è un’infezione delle vie respiratorie causata dal batterio Bordetella pertussis (o B. pertussis). Colpisce principalmente i bambini di età inferiore ai 6 mesi che non sono ancora protetti da immunizzazioni, e bambini tra gli 11 e i 18 anni la cui immunità ha iniziato a svanire.
La pertosse causa gravi episodi di tosse, che a volte possono generare suoni acuti e gemiti quando il bambino respira.
Guardate ad esempio questo video di un povero bambino con tosse convulsa per farvi un’idea su cosa si intende per “suoni acuti e gemiti” durante gli attacchi di tosse.
Segni e sintomi della pertosse
I primi sintomi della pertosse sono simili a quelli di un raffreddore comune:
- naso che cola
- starnuto
- leggera tosse
- febbriciattola
Dopo circa 1 o 2 settimane, la tosse secca e irritante si evolve in tosse convulsa. Durante un attacco di tosse, che può durare più di un minuto, il viso del bambino solitamente diventa rosso o viola.
Al termine dell’attacco, il bambino potrebbe emettere il caratteristico suono acuto o gemito durante la respirazione e vomitare. Tra un attacco e l’altro, il bambino di solito si sente bene.
A volte i bambini più piccoli non tossiscono o gemono come fanno i più grandi. I neonati potrebbero apparire come se fossero alla ricerca di aria con la faccia arrossata e potrebbero effettivamente smettere di respirare (questa è chiamata apnea) per alcuni secondi durante gli episodi di malessere.
Adulti e adolescenti possono avere sintomi più lievi o diversi, come una tosse prolungata (piuttosto che attacchi) e non presentare il “gemito” tipico della tosse convulsa.
Contagiosità
La pertosse è altamente contagiosa. I batteri si diffondono da persona a persona attraverso piccole gocce di liquido dal naso o dalla bocca di una persona infetta. Queste goccioline possono essere dispersi nell’aria quando la persona starnutisce, tossisce o ride.
Gli altri possono poi infettarsi inalando le gocce o toccandosi la bocca o il naso con le mani se sono precedentemente entrate in contatto con le gocce infette.
Le persone infette sono più contagiose durante le prime fasi della malattia fino a circa 2 settimane dopo l’inizio della tosse. Gli antibiotici riducono il periodo di contagio a 5 giorni dopo l’inizio del trattamento antibiotico.
Prevenzione
La pertosse può essere prevenuta con il vaccino, che fa parte dell’immunizzazione DTaP (difterite, tetano, pertosse acellulare) contenuta nel vaccino esavalente.
Il vaccino esavalente viene somministrato solitamente in 3 dosi prima del sesto anno di vita del bambino.
Per una maggiore protezione in caso di perdita dell’immunità, gli esperti raccomandano che i bambini dagli 11 ai 18 anni ricevano un richiamo preferibilmente a 11 o 12 anni.
Agli adulti andrebbe somministrato il vaccino Tdap che è simile al DTaP, ma con concentrazioni inferiori di difterite e tetano. Il vaccino è raccomandato anche alle donne incinte durante la seconda metà della gravidanza, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno ricevuto il vaccino in precedenza, o da quando è stato somministrato per l’ultima volta.
Vaccinarsi è particolarmente importante per le persone che sono a stretto contatto con i neonati, perché i più piccoli possono sviluppare complicanze gravi e potenzialmente letali in seguito alla pertosse.
L’immunità di un adulto alla pertosse diminuisce nel tempo, quindi farsi vaccinare e proteggersi dall’infezione aiuta anche a proteggere i neonati e i bambini.
Come per tutti i programmi di vaccinazione, ci sono importanti eccezioni e circostanze particolari, è quindi bene sentire il vostro medico prima di prendere decisioni.
Le persone che vivono o entrano in stretto contatto con qualcuno che ha la pertosse dovrebbero assumere antibiotici per prevenire la diffusione della malattia, anche se sono già stati vaccinati contro di essa.
I bambini che non hanno ricevuto tutte e cinque le dosi del vaccino potrebbero avere bisogno di una dose di richiamo se esposti a un membro della famiglia infetto.
Incubazione
Il periodo di incubazione (il tempo tra l’infezione e l’inizio dei sintomi) per la pertosse è di solito di 7-10 giorni, ma può arrivare fino a 21 giorni.
Durata
La pertosse di solito causa sintomi a lungo termine – da 1 a 2 settimane di sintomi comuni al raffreddore, seguiti da un massimo di 3 mesi di tosse convulsa.
L’ultima fase consiste in settimane di recupero con graduale eliminazione dei sintomi. In alcuni bambini, il periodo di recupero può durare mesi.
Trattamento
Se sospettate che vostro figlio abbia la pertosse, chiamate il medico. Per fare una diagnosi, il medico procederà ad anamnesi, a un esame fisico approfondito e preleverà campioni di muco del naso e della gola da controllare in laboratorio. Potrebbero essere eseguiti anche esami del sangue e una radiografia del torace.
La pertosse viene trattata con antibiotici.
Si ritiene che gli antibiotici siano più efficaci nel ridurre la durata dell’infezione quando vengono somministrati nella prima fase della malattia, prima dell’inizio degli attacchi di tosse convulsa.
Ma anche se gli antibiotici vengono somministrati più tardi, sono comunque importanti perché possono arrestare la diffusione dell’infezione da pertosse ad altri soggetti. Chiedete al vostro medico se sono necessari antibiotici preventivi o richiami del vaccino per gli altri membri della famiglia.
Alcuni bambini con pertosse necessitano di cure ospedaliere. I neonati e i bambini più piccoli hanno maggiori probabilità di essere ricoverati in ospedale perché sono più a rischio di complicazioni come la polmonite. La pertosse può essere mortale per i bambini di età inferiore ai 6 mesi, che hanno quindi quasi sempre bisogno di cure ospedaliere.
Altre potenziali complicazioni includono difficoltà respiratorie, periodi di apnea, bisogno di ossigeno (in particolare durante un attacco di tosse) e disidratazione.
Durante il ricovero, il bambino potrà essere trattato per liberare le vie respiratorie. La respirazione sarà seguita da vicino e verrà erogato ossigeno se necessario. Potrebbero essere necessari i liquidi per endovena (IV) se il bambino mostra segni di disidratazione o ha difficoltà a mangiare. Saranno prese precauzioni per evitare che l’infezione si diffonda ad altri pazienti, al personale ospedaliero e ai visitatori.
Cure domiciliari
Se il bambino viene curato a casa per la pertosse, seguite il programma di somministrazione degli antibiotici esattamente come prescritto dal vostro medico.
Dare farmaci antitussivi probabilmente non aiuterà, in quanto anche i farmaci più forti di solito non possono alleviare gli attacchi di tosse da pertosse.
La tosse è in realtà il modo in cui il corpo cerca di liberare le vie aeree. (A causa di potenziali effetti collaterali, i farmaci contro la tosse non sono comunque mai consigliati per i bambini al di sotto dei 6 anni).
Durante la fase di recupero, lasciate riposare il vostro bambino a letto e utilizzate un nebulizzatore a vapore freddo come ad esempio il Nuvita dell’Artsana per lenire l’irritazione di polmoni e vie respiratorie. (Assicuratevi comunque di seguire le istruzioni per mantenerlo pulito e privo di muffe.)
Tenete possibilmente la vostra casa libera da sostanze irritanti che possono innescare attacchi di tosse, come profumi spray, fumo di tabacco e fumo da cucina, caminetti e stufe a legna.
I bambini con pertosse potrebbero vomitare o non mangiare o bere molto a causa della tosse.
Offrite quindi pasti più piccoli e frequenti e incoraggiate il vostro bambino a bere molti liquidi.
Attenzione ai segni di disidratazione, tra cui sete, irritabilità, irrequietezza, letargia, occhi infossati, bocca e lingua secchi, pelle secca, pianto senza lacrime, poca pipì.
Quando chiamare il medico
Chiamate il medico se pensate che vostro figlio abbia la pertosse o sia stato esposto a una persona con la pertosse, anche se il vostro bambino ha ricevuto tutte le dosi del vaccino.
Questo è particolarmente importante se il bambino ha lunghi attacchi di tosse e:
- la tosse rende la pelle o le labbra di vostro figlio rosse, viola o blu
- il bambino vomita dopo la tosse
- dopo la tosse si sente un rumore convulso
- il bambino ha difficoltà a respirare o sembra avere brevi periodi di apnea
- il vostro bambino sembra molto pigro
Se a vostro figlio è stata diagnosticata una pertosse e viene curato a casa, rivolgetevi immediatamente a un medico se ha difficoltà respiratorie o se mostra segni di disidratazione.