sono un padre divorziato che ha ottenuto un buon diritto di visita nei confronti del figlio (un pomeriggio e un pomeriggio con pernottamento presso di me oltre a weekend alterni). Da qualche settimana per motivi personali ho saltato il pomeriggio e purtroppo dovrò saltare questo weekend. In questi casi il fatto di non poterlo tenere mi obbliga comunque a gestirlo in prima persona o, avvertendo per tempo la madre, è lei che deve occuparsene? Faccio presente che la sentenza, in merito, parla di ”facoltà di tenere”. Entro la fine dell’anno mi trasferirò in un’altra città a 90 km circa da dove vivo ora, e quindi sarà per me problematico in futuro continuare con questa gestione. Posso decidere in maniera autonoma di modificare i tempi e gli orari delle visite e comunicarlo direttamente alla madre di mio figlio?
Grazie.
Chicco
Gentile Papà,
in caso di contrattempo che impedisce al genitore di tenere il minore nei giorni e negli orari stabiliti, è sempre opportuno consultare l’altro genitore e dare la possibilità a quest’ultimo, se può, di trascorrere più tempo con il bambino. Nel caso in cui l’altro sia impossibilitato per quella giornata, dovrà il genitore "di turno" organizzarsi in modo tale da poter accudire, personalmente o con l’ausilio di terze persone (nonni, zii, babysitter), il minore nell’orario previsto.
Quanto alla possibilità di modificare autonomamente i tempi e gli orari delle visite, questo non è assolutamente possibile. Tali modifiche o vengono decise di comune accordo tra i genitori ovvero devono essere stabilite dall’autorità giudiziaria su istanza di uno dei due ovvero di entrambi.
Se quindi è per lei impossibile mantenere le modalità sino ad oggi in vigore, dovrà chiedere alla sua ex moglie la disponibilità a modificarle, formulando in tal senso una proposta, ovvero, in caso di disaccordo, dovrà rivolgersi ad un legale e adire il Tribunale competente.
Cordialità
Avv. Chiara Donadon