Separazione: rifiuto omologazione

 
Salve,

sono mamma di una bimba di cinque anni. Mia figlia va all’asilo, con mio marito siamo in fase di separazione consensuale che è già stata depositata, ma che io vorrei ritirare in quanto sono sorti dei problemi di comportamento nei miei confronti. A cosa andrò incontro se mi presento per l’omologazione e la rifiuto? Inoltre, se per il momento io e mio quasi ex marito siamo una coppia separata di fatto, lui potrebbe venire a prendere la bambina e portarla nel suo domicilio (Cabria/Piemonte) facendole perdere i giorni di asilo? E per quanto tempo può tenerla con sé?

La ringrazio anticipatamente.

Sabry

Gentile Signora,

può rifiutare il consenso alla separazione consensuale fino alla data dell’udienza presidenziale, manifestando i motivi che la inducono a revocare il suo consenso. In tal caso non si procederà all’omologazione e potrà chiedere di rivedere le condizioni ovvero lasciare che sia suo marito ad instaurare un procedimento per separazione giudiziale.

Le consiglio tuttavia di informare il suo avvocato delle sue intenzioni, il quale poi valuterà come comportarsi nei confronti della controparte, qualora suo marito sia assistito da un proprio legale.

Fino a che non vi sarà un provvedimento che disciplini il tipo di affidamento e le modalità di frequentazione della minore con i genitori, dovrete comportarvi secondo buon senso. Non posso quindi rispondere in modo rigoroso alle sue domande relative alla sussistenza o meno del diritto di suo marito a prendere la bambina per portarla presso il suo domicilio, facendole saltare giorni d’asilo. Posso solo sottolineare che in tal caso il diritto da prendere in considerazione è solo quello della minore a mantenere inalterate il più possibile le proprie abitudini quotidiane (ivi compresa la frequentazione dell’asilo che, nonostante non sia una scuola dell’obbligo, è comunque una comunità in cui si trova inserita e una fonte di apprendimento e di esperienze importante). Non so quali sono le modalità che avete attuato da quando suo marito ha cambiato domicilio ad oggi ma ritengo che, ove possibile, le stesse debbano essere mantenute fino a che non interverrà un provvedimento giurisdizionale al riguardo ovvero un diverso accordo tra di voi.

Buona fortuna.

Avv. Chiara Donadon

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