Ciao,
sono Maria, mamma di Greta, di quattro anni.
Il mio problema è che a mia figlia non piace andare all’asilo. Ho faticato tanto anche l’anno scorso con crisi isteriche e pianti a dirotto, ma vedo quest’anno che non è cambiato nulla pur essendo il secondo anno.
La cosa bella, è che ne ho parlato anche con le sue due maestre e mi hanno detto che a parte l’ingresso, poi la bambina gioca e si diverte, ascolta quello che le dicono, e che soprattutto non mi cerca. La mia domanda è: come devo fare?
Io, al mattino alle 9 sono già impazzita, perché da quando si sveglia a quando andiamo all’asilo è un pianto continuo, con capricci per quanto riguarda il vestirsi, la colazione, etc etc.
Io ho un carattere che un po’ sopporto, ma non troppo. La cosa che mi fa arrabbiare è che piange per nulla, e quindi a volte, anche se poi mi sento in colpa, le do qualche sberla.
Aspetto con ansia un tuo consiglio. Per il momento grazie. Ciao
Cara Maria, il problema non è certo quello che a tua figlia non piace l’asilo, visto che lì si diverte ed è serena – come dicono le sue maestre che hanno modo di osservarla e stare con lei molte ore.
Il problema mi sembra invece quello che tua figlia ti dice che non vuole andarci e ti crea una serie infinita di problemi la mattina. Già, ma perché lo fa, se poi all’asilo è contenta?
Forse proprio perché conosce bene il tipo di reazioni che innesca in te, piangnucolando ed essendo così difficile nel vestirsi, mangiare, prepararsi. E credo che finché tu ti innervosirai e darai peso a queste esternazioni, esse continueranno, come da copione.
Il segreto in questi casi è cambiare atteggiamento, e non dare al bambino la risposta che si aspetta. Una mamma che aveva il tuo stesso problema mi disse che lo aveva superato in poco tempo facendo tutto come se fosse un gioco, una gara, un divertimento. Facciamo a chi si mette per prima le calze? Facciamo una corsa a chi arriva per prima in cucina? Col sorriso sulle labbra, l’aria lieve della festa, e poco peso dato ai suoi capricci.
Se cambi tu, in poco tempo dovrebbe cambiare lei. Proviamo?
Cari saluti, Chiara Rizzello